di Massimo Iaretti
Alessandro Deangelis, consigliere eletto alla guida di una coalizione composta da 2 liste civiche, siede in consiglio comunale sui banchi di minoranza, distinta da quella di centro-sinistra, dopo il buon risultato elettorale della consultazione del 2020.
Consigliere, lei ha ottenuto nel 2020 circa 1000 voti. Sono 1000 voti operativi o sono 1000 voti in frigorifero ?
Sono 1000 voti che contano e che rappresentano una opposizione schietta che riconoscere i meriti dell’amministrazione e che si fa sentire quando è il caso.
Cosa succede a Palazzo Pellizzari visto dal suo punto di vista ?
Lo scopriremo a fine mese quando andremo a votare i nuovi assetti di bilancio e si potrà parlare anche dei nuovi assetti socio assistenziali a 2 anni della delibera, quasi unanime, che ha visto entrare il Comune di Valenza all’interno del Cissaca.
Deangelis oppositore si colloca a destra o a sinistra ?
Direi al cento, memore della propria esperienza politica di destra che non rinnego mai.
Come è organizzata la sua lista civica. Ha una strutturazione ?
Nasce come comitato elettorale. E un gruppo che esiste, si confronta, collabora, lavora.
Che giudizio ha dei suoi ex competitori alla carica di sindaco. Iniziamo da Maurizio Oddone.
Come politico Maurizio Oddone è una persona dinamica che vuole fare e realizzare. Dal punto di vista dell’amministrazione ci sono dei punti da chiarire: la piscina che doveva partire e non è partita ma c’è un mutuo, i servizi socio assistenziali, la raccolta differenziata ancora da partire, il motivo per il quale Valenza non ha riproposto la candidatura a Città creativa Unesco.
E Luca Ballerini ?
I rapporti sono ottimi. Non ci sentiamo mai.
Come intende muoversi per le prossime regionali ?
Per quel che mi riguarda sono sempre a disposizione delle giuste cause.
Valenza può fare a meno dell’oro per la sua immagine ?
Valenza deve ragionare con la politica nel lungo periodo. Oggi vorrei che Valenza potesse mantenere la stessa velocità nell’evoluzione del mercato e del distretto orafo.
Un accenno infine agli organismi di partecipazione in quartieri e frazioni ?
Sulle ultime elezioni si è visto che le realtà periferiche hanno scontato la mancanza di una reale riforma. Occorre capire a distanza di 30 anni quale possa essere il ruolo di questi organismi anche perché il vecchio regolamento e quello approvato con l’allora assessore Ballerini non modificavano le cose. La popolazione ha espresso volontà di partecipare ma non c’è stato coinvolgimento né pubblicizzazione e neanche una semplificazione della vita per chi vi ha partecipato e vi prenderà parte.
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