Cherima Fteita, da Alessandria e Valenza verso il Parlamento Europeo – Nostra Intervista

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di Massimo Iaretti

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Cherima Fteita, già dipendente del Mef, il ministero dell’Economia e finanze, e già assessore al Comune di Alessandria, ora attiva nel volontariato del terzo settore come vice presidente di Associazione nazionale di azione sociale, una rete associativa alla quale appartengono diversi soggetti, sarà candidata alle prossime elezioni europee nel collegio Nord Ovest in lista con Forza Italia. L’intervista è stata occasione per fare alcune riflessioni sul significato di Europa ed il rapporto con il territorio

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La domanda può apparire scontata: perché alle Europee ?

Mi è stato chiesto se fossi disponibile, ho fatto una riflessione e deciso in questo senso. Da un lato è un riconoscimento come esponente politico, dall’altro è un modo per aiutare il territorio, un territorio che è pronto per essere rappresentato in Europa.

Quando parla di territorio a quale si riferisce ?

Sicuramente al Piemonte, alla Liguria, alla Valle d’Aosta, alla Lombardia, nello specifico ad una provincia come quella di Alessandria che è su un asse quale quello Genova – Rotterdam che deve essere certamente supportato sia livello italiano ma anche a livello europeo.

Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, poi, lei si può definire ‘trasversale’ ?

Effettivamente in quanto sono cresciuta a Casale Monferrato, vivo a Valenza e ho lavorato ad Alessandria, senza dimenticare anche le altre località.

Lei da assessore di Alessandria aveva spinto parecchio sulla digitalizzazione. Se eletta porterebbe questa idea anche in Parlamento Europeo ?

L’Italia è stato tra gli ultimi Paesi ad avere utilizzato la digitalizzazione per il settore pubblico. Io arrivo dal Mef che è uno dei più avanzati. Abbiamo un patrimonio di conoscenze che devono essere utilizzate per aiutare i Cittadini. Il vice ministro Leo, che proviene anche lui dalla pubblica amministrazione, sta facendo quello che speravo si facesse già nel 2020, ossia che si fosse un cambio di visione.

Come vede il rapporto con l’Africa ?

Oggi si parla di Piano Mattei. Nel 2021 feci un accordo con l’ambasciatore della Nigeria in Vaticano che venne portato all’istituto Luparia di San Martino di Rosignano per creare un programma di istruzione in grado di formare dei tecnici in 5 anni che poi potessero portare avanti delle politiche di sviluppo nel loro Paese.

Politicamente come si definisce ?

Sono per un centro moderato e liberale che abbia la capacità di dare una visione che guardi oltre. Essere liberale vuole dire avere quella libertà di pensiero che ti consenta di andare al di à della quotidianità, ovvero di pensare in prospettiva e non di navigare a vista

Quali sono secondo lei gli argomenti da sviluppare e da difendere in Europa ?

La questione ambientale: sicuramente la difesa di un territorio che non deve diventare deposito di scorie nucleari, ma che ha già dato anche sotto altri aspetti come l’Eternit di Casale Monferrato o Spinetta Marengo. E poi la vicenda dalla peste suina che sta creando problemi agli agricoltori in una vasta area tra Piemonte e Liguria. Infine c’è una questione legata ai fondi europei: Siamo tra gli ultimi Paesi a fruirne. Occorre fare una formazione mirata per gli enti locali e gli imprenditori affinché possano essere messi in condizione di accederne

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