CINEMA.VENEZIA82 – UNA VOCE CHE VA DRITTA AL CUORE E CONQUISTA IL LIDO

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La Mostra giorno per giorno – 8

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Due erano i film in concorso nell’ottava giornata della Mostra: l’atteso Duse di Pietro Marcello (regista di Martin Eden) con Valeria Bruni Tedeschi e lo sconosciuto The voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania, ed è quest’ultimo ad aver conquistato pubblico e critica garantendosi un posto di primo piano fra i candidati al Leone d’oro 2025.

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Ciò che accade a Gaza irrompe sul grande schermo senza mostrare atti di violenza o sangue, la tragicità del massacro che si sta consumando trapela attraverso la ricostruzione di un episodio che diventa emblema di una realtà disperata: il tentativo di salvare la piccola Hind Rajab, bambina di cinque anni morta dissanguata in attesa dei soccorsi nel gennaio 2024. È l’audio originale della sua voce che chiede aiuto ai centralinisti della Mezzaluna rossa a render vivo, drammatico, toccante il film. «Mi sono sentito morire migliaia di volte — dice l’attore Motaz Malhees – ho avuto un attacco di panico, non riuscivo ad andare avanti. Non stavamo recitando. Non era una recita perché dall’altro lato c’era la voce di una bambina vera. Era la nostra umanità che parlava con lei». La regista ha magistralmente fuso insieme realtà e finzione per farci rivivere da dentro la tragedia in atto: «La voce di questa bambina di cinque anni di nome Hind in fondo è quella di Gaza che chiede aiuto. Per me era fondamentale fare questo film. (…)  Le notizie vengono dimenticate, i film restano».

Un applauso commosso durato 24 minuti ha seguito la proiezione di questa pellicola che vede come  produttori esecutivi gli attori Joaquin Phoenix e Brad Pitt, oltre ai registi Jonathan Glazer (La zona di interesse,  Premio Oscar 2023) e Alfonso Cuarón (Oscar per Gravity nel 2014 e per Roma nel 2019). Il  film è stato scelto come candidato ufficiale della Tunisia nella corsa agli Oscar 2026.

L’opera di Pietro Marcello, Duse, racconta invece gli ultimi anni di vita dell’attrice, dal 1917 al 1923, quando Eleonora Duse, fragile, malata, impoverita, decide di tornare al teatro in un’Italia segnata dalla guerra mentre il fascismo muove i primi passi. «Quello che volevo rappresentare di questa donna – confessa il regista italiano – è lo spirito. (…) un personaggio ottocentesco che si affaccia nel novecento, in un tempo, come quello di oggi, segnato dall’ignavia e in cui tutto è permesso e niente è vero». Tornare a recitare come atto di resistenza, come forma di ribellione. La pellicola sarà trasmessa nelle sale italiane a partire dal 18 settembre.

Nella sezione “Orizzonti” il film Human Resource, «esplora e coglie la vita umana contemporanea, – ha dichiarato il regista tailandese Nawapol Thamrongrattanarit.  – il mutato senso della famiglia e l’esistenza in un mondo che non sarà mai più lo stesso».   Uno spaccato interessante della vita e del mondo del lavoro a Bangkok. (https://italiasara.it/2025/09/04/cinema-venezia82-sezione-orizzonti-human-resource-ritratto-di-una-thailandia-gelida-e-distante/)

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