ASMARA E OLTRE: istruzioni per sorprendersi (23/23)

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Tempo di lettura:2 Minuti, 24 Secondi

di Maria Antonella Pratali

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Ventitreesima puntata – Nuove foto – Istruzione

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Istruzione.
L’istruzione è considerata fondamentale da parte del governo, è obbligatoria e gratuita fino al diciottesimo anno di età. È strutturata in scuola primaria (in una delle nove lingue madri), media (con transizione verso l’inglese come lingua d’insegnamento) e superiore. L’ultimo anno delle superiori si frequenta al centro militare-educativo di Sawa, dove si svolgono sia la formazione scolastica finale (con un esame di maturità), sia l’addestramento militare di base, che è parte del servizio di leva obbligatorio. L’accesso ai corsi universitari, tutti in inglese, è permesso solo agli studenti che superano con voti alti gli esami di Sawa. Lo sforzo maggiore, dopo l’indipendenza (1991), è stato quello di creare una scuola laica, visto che fino a quel momento era in mano prevalentemente ai missionari.
Il tasso di alfabetizzazione si aggira sull’80% circa (il governo eritreo non fornisce statistiche regolari, il dato risale al 2023) ed è cresciuto negli ultimi anni; quello dei giovani è più alto rispetto a quello degli adulti, segno di miglioramento tra le nuove generazioni.
Se passeggiate tra le strade di Asmara, ma anche tra i centri più piccoli e nei villaggi, vi capiterà sicuramente di incontrare bambini che portano orgogliosamente i loro quaderni sottobraccio, o lo zainetto con i libri. Vi guarderanno con curiosità, il viso sorridente e un timido “Hi”, accennando il saluto con la mano. Se provate a rispondere in inglese li farete contenti, ancora meglio se avviate una piccola conversazione e chiedete “What’s your name?”. Allora li vedrete assumere l’atteggiamento impettito dell’interrogato che sa bene cosa rispondere: “My name is…”. E se avrete voglia di continuare a guardare in quei grandi occhi intelligenti, e state al gioco dello scambio di semplici informazioni, ne trarrete quella gioia che deriva dal sincero interesse reciproco e dalla curiosità che ci avvicina gli uni agli altri, sentimenti che stanno agli antipodi della diffidenza verso il “diverso”.
Non in tutti villaggi è presente una scuola, capita quindi di vedere ragazzini in bicicletta che percorrono diversi chilometri per raggiungere l’istituto scolastico più vicino. 
Li vedi pedalare con leggerezza sui pendii più impegnativi, o sfrecciare in discesa a velocità vertiginose. 
Non stupisce che oggi il ciclismo eritreo sia uno dei più sorprendenti e affermati del continente africano e non solo. Clima, altitudine e passione popolare ne hanno favorito lo sviluppo.
Nei villaggi rurali, ma non solo, si è chiamati a dare il proprio contributo al bilancio famigliare fin dalla più tenera età, quindi dopo la scuola e prima di fare i compiti si accudiscono le greggi, oppure si va in giro per tentare di vendere piccoli oggetti. 

(Questa è l’ultima delle ventitré puntate del diario di viaggio. Proseguiremo con un’appendice articolata in 4 puntate, con nuovi argomenti di attualità eritrea e con nuove foto. )

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