CINEMA.VENEZIA82 – QUANDO PUTIN HA IL VOLTO DI JUDE LAW

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La Mostra giorno per giorno – 5

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Dodici minuti di applausi non sono per tutti, il film Il mago del Cremlino però li incassa alla Mostra di Venezia portando sullo schermo una storia tratta dall’omonimo romanzo di Giuliano Da Empoli. Il regista Oliver Assayas aveva dichiarato alla stampa «Il film è la politica di oggi», e come può essere diversamente se a essere protagonista è niente meno che Vladimir Putin, al quale presta il volto un incredibile Jude Law. 

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Il “mago” che dà il titolo al film è il personaggio di Baronov,  eminenza grigia liberamente ispirata alla figura di Vladislav Surkov, un consigliere che costruisce l’ascesa del nuovo leader attraverso la manipolazione della realtà, dal controllo della televisione alla disinformazione via social.

Il romanzo dal quale è tratta la sceneggiatura ha venduto in Francia un milione di copie ed è tradotto in 30 lingue. L’autore, Giuliano De Empoli già professore di politica comparata,  saggista e opinionista italiano, è al suo esordio nel mondo della narrativa.  «Volevo raccontare l’alleanza tra il sistema premoderno legato alla forza bruta e alla violenza, rappresentato da Putin –  sottolinea lo scrittore – con l’avanguardia teatrale postmoderna di Baranov. Il modello originale di tante cose venute dopo».

Con il secondo film in concorso della giornata, Father Mother Sister Brother, si passa dalla politica internazionale alla dimensione famigliare per affrontare un tema spesso ricorrente nella cinematografia, quello dell’incomunicabilità. «Le dinamiche e i rituali strani che i personaggi mettono in scena appartengono alla mente di Jim. L’atmosfera era stranissima» ha commentato  l’attrice Cate Blanchett con riferimento a Jim Jarmusch, regista americano noto per la staticità delle sue inquadrature, simili a fotografie, per il minimalismo nel tratteggiare situazioni e personaggi.  «È una sorta di anti-film d’azione – precisa Jarmusch – il cui stile discreto e pacato è attentamente costruito per consentire l’accumularsi di piccoli dettagli, quasi come fiori disposti con cura in tre delicate composizioni in tutti e tre gli episodi del film». Tre storie che mostrano le  difficoltà nei rapporti con gli altri, le verità mai del tutto svelate ma anche l’importanza dei legami  famigliari, con un cast che include, oltre a Cate Blanchett, volti noti come Charlotte Rampling, Tom Waits, Adam Driver.

Nella sezione Orizzonti tiepida invece è stata l’accoglienza del pubblico per il film The Souffleur dell’argentino Gastón Solnicki, protagonista Willem Dafoe a cui lo lega una pluriennale amicizia. Una pellicola che prende forma attraverso un approccio sperimentale più legato all’improvvisazione e alla suggestione dei luoghi che a una trama predefinita, intenzione ambiziosa  che non convince, anzi annoia, cosa che accade quando l’autoreferenzialità nel costruire un progetto perde di vista la prospettiva dello spettatore.

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