di Patrizia Monzeglio
Non è un romanzo, è un graphic novel. Non è una storia, è il racconto di frammenti di vita, quei
piccoli momenti che fanno parte della nostra esistenza, insignificanti per gli altri, a volte privi di
scopo, ma che rimangono nella memoria e nel cuore perché sanno regalarci un’emozione.
In “Temporale” (Edizioni Oblomov) Andrea Ferraris intreccia nostalgia e tenerezza nel rielaborare
con l’immaginazione brandelli di ricordi, nel raccontare la provincia con lo sguardo disincantato di
chi è andato via e osserva, nella vita degli amici di sempre, il tempo che cambia.
Non c’è una vera e propria trama a guidare il lettore, sono le ambientazioni a creare un filo
conduttore capace di tenere insieme le storie di un gruppo di ragazzi che vivono in un piccolo
paese del Monferrato. «Il libro è composto come un album musicale – dice l’autore – ci sono dei
pezzi brevi e qualche ballata dal respiro più lungo che danno lo scheletro del racconto e che lo
fanno viaggiare nelle atmosfere. E musicali sono le ispirazioni che mi hanno accompagnato mentre
lo disegnavo». Vinicio Capossela, Tom Waits, i Beach Boys.
Il protagonista Spock, alter ego di Andrea Ferraris, torna a vivere in paese dove ritrova gli amici di
gioventù, in qualche modo uguali eppure cambiati, ognuno alle prese con la propria solitudine, con
le proprie manie. La fantasia vola partendo dal ricordo di una scommessa al bar. I giovani dagli
strani soprannomi di Keegan, Spadino, Tabacco, Barba, Vollo, Pongo, Rumba, Onda, Bomba e Ufo
scommettono sulla data del temporale che segnerà la fine dell’estate. La barista Sara è una figura
femminile la cui storia si intreccia con quella di Spock e sarà lei, che conserva sul ripiano del
camino un frammento di meteorite, a commentare «Anche la vita secondo me ha dei momenti
meteorite», sono gli eventi che capitano all’improvviso e a volte segnano una svolta nella nostra
esistenza.
Ferraris prende spunto dalle vacanze in campagna della sua gioventù per inventarsi piccole storie,
le trasforma in immagini, le completa con le parole. Al suo lavoro si addice la definizione che Hugo
Pratt usava per descrivere il suo mestiere «Sono un autore di letteratura disegnata. Disegno la
mia scrittura e scrivo i miei disegni». Le tavole di “Temporale” sono colorate da Daniela Mastrorilli
con acquerelli che creano un effetto ovattato e conferiscono ai tratti decisi del disegnatore un tocco
poetico. Tinte vivaci si alternano ai colori cupi della notte, ai grigi sfumati delle nebbie, alle
atmosfere fosche segnate dalla pioggia battente. Colline e valli fanno da sfondo a questi brevi
racconti ambientati nel Monferrato, storie che potrebbero adattarsi a qualsiasi piccolo paese dove
un tempo essere amici significava stare insieme senza far niente di speciale, chiacchierare su un
muretto, prendersi in giro, usare dei soprannomi, ritrovarsi al bar o in un capanno riadattato “giù
nella valle”, quando le vacanze erano tali perché non c’era “Nessun posto dove andare, nulla da
raggiungere”.
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