La notizia di una persona che commette un gesto estremo va sempre soppesata con attenzione nel darla come vanno sempre soppesate le parole perché dietro a questo gesto, già di per sè un dramma, possono celarsi altri drammi.
Quanto è avvenuto a Valenza però va raccontato non solo per il lieto fine della vicenda ma per l’atto di grande generosità di chi ha salvato la persona che lo stava attuando.
Alle 11.30 di domenica il 112 è stato allertato dalla fidanzata di un giovane che, recentemente affetto da depressione, aveva manifestato l’intenzione di farla finita e si era allontanato in auto senza dire dove fosse diretto. Immediato è stato l’intervento della pattuglia del Nucleo operativo radiomobile di Alessandria che ha individuato il luogo, un terreno fangoso in prossimità del Po, dove il ragazzo si era diretto.
E agendo con tempestività i militari dell’Arma sono riusciti ad estrarlo dall’abitacolo dell’auto dove voleva togliersi la vita con il gas di scarico, incuranti del pericolo che affrontavano esponendosi a loro volta ai gas tossici.
Il ragazzo fatto rinvenire e mantenuto vigile sino all’arrivo del personale medico è stato poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria e successivamente alla camera iperabarica di Novara dove è attualmente fuori dal pericolo di vita.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla prontezza della fidanzata che non ha esitato ad avvertire il Numero unico di emergenza ed alla assoluta tempestività e generosità dei Carabinieri, veri e propri ‘Angeli Custodi’.
Quanto è accaduto, comunque, al di là del fatto di cronaca è tale da far riflettere.
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