di Massimo Iaretti

Il mondo cambia, la nostra era sta subendo dei cambiamenti velocissimi, ci sono crisi in giro per il mondo (Gaza, il Vicino Oriente in generale, il Mar della Cina Meridionale con Taiwan, l’Ucraina solo per citarne alcune di una guerra mondiale strisciante), i ghiacci artici si sciolgono, si dibatte sull’intelligenza artifiiale, eppure a Valenza c’è un argomento che ormai da molte legislature ritorna puntualmente, quasi ad essere il fulcro di tutto, l’Agarthi della politica locale: la piscina. Se n’è parlato ai tempi di Cassano sindaco, se n’è parlato nella campagna che ha visto il ritorno della sinistra al Governo cittadino, se n’è parlato nell’ultima campagna, quella del 2020, che ha visto la vittoria di Maurizio Oddone. Anzi in un incontro pubblico, presente Matteo Salvini, alla richiesta ai presenti quali fossero le priorità per la Città la risposta fu ‘l’ospedale e la psicina”. In questi 5 anni di piscina se n’è parlato più volte. Insomma per Valenza sembra quasi essere l’ombelico del mondo.

Non vogliamo con questo dire che l’argomento non è importante, tanto che tutti maggioranza o opposizione che fossero e sono attualmente l’hanno cavalcato e lo cavalcano, come giustamente le regole della politica impongono. Certo che – visti gli anni trascorsi dalla nascita del problema, oltre 10 – una domanda, è lecito chiedersela: se come recita la Bibbia Dio creò. il mondo in 6 giorni e il settimo si riposò, come è possibile che per un’opera pubblica passi tanto tempo”. E questo non deve andare a favore o contro qualcuno da una parte o dall’altra, ma per chi scrive è lecito domandarselo.
Intanto pubblichiamo di seguito una lettera aperta mandata da Italia Viva Valenza al sindaco Maurizio Oddone, nella quale gli vengono posti alcuni interrogativi sullo stato di avanzamento dei lavori e sul recupero di alcune parti di pregio della ormai demolita ex piscina coperta.
Sig. Sindaco Comune di Valenza
Le inviamo questo scritto per sottoporLe alcune domande relative alla piscina che si sta costruendo
Passando per via del Castagnone, si vede che è stata demolita la vecchia piscina coperta, al fine di
realizzare in quegli spazi una nuova area per attività acquatiche. I costi previsti per la realizzazione
del progetto, dovrebbero ammontare a 2,5 milioni di Euro, costi che prima ancora di iniziare la
costruzione, sono già saliti di 180.000,00 Euro.
Nel constatare la scarsa divulgazione del progetto data alla città, vorremmo porre alcune semplici
domande per capire quale sarà il futuro del nuovo impianto natatorio:
– Problematico è trovare le risorse per realizzare le opere, ma ancora più complessa, in termini
economici ed organizzativi, è la loro gestione. E’ possibile conoscere il piano di gestione
dell’impianto che si sta realizzando?
– Sono stati previsti e calcolati i costi di gestione e in che misura questi saranno di competenza
del comune di Valenza?
– Sono stati considerati e quantificati i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, come del
resto dovrebbe avvenire per tutte le strutture pubbliche che si realizzano?
– Le 210 formelle in ardesia che costituiscono l’opera d’arte “Storie d’acqua” di Mirco Gualerzi,
posta al fianco del rio che fiancheggia l’area delle piscine, verranno recuperate? L’intera opera
verrà salvaguardata?
– È stato recuperato il rosone, che impreziosiva la facciata esterna della vecchia piscina, opera
dell’importante artista di livello internazionale Ezio Gribaudo?
Si spera che verrà data una risposta alle nostre domande, poiché riteniamo che i cittadini abbiano il
diritto di conoscere il modo con il quale vengono gestite le risorse della propria città, siano esse
economiche o culturali.