Giovedì 12 giugno 2025, è stata comunicata la classifica definitiva del
dodicesimo censimento dei Luoghi del Cuore FAI.
“L’oratorio di San Bartolomeo si è aggiudicato l’84° posto della classifica definitiva con
6074 voti, diventando ufficialmente Luogo del Cuore Fai. Un risultato davvero importante
per il monumento più antico conservato nel centro storico della nostra città. Un luogo che
anche molti valenzani hanno riscoperto nei mesi scorsi in occasione della promozione
della candidatura e che, coi i loro voti, hanno contribuito a sostenere. Ringraziamo, quindi,
quanti hanno apposto una firma, quanti hanno espresso una preferenza sul sito del FAI e
a quanti hanno attivamente collaborato alla promozione della candidatura con passione e
impegno” così annunciano il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali
Alessia Zaio.
Da oltre vent’anni il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo,
promuovono la più grande iniziativa di mappatura popolare del patrimonio culturale italiano
attraverso il censimento “I Luoghi del Cuore”.
Il progetto ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul valore del
patrimonio culturale, storico-artistico e naturale italiano per preservarlo per le future
generazioni.
Presso il Centro Comunale di Cultura in questi giorni, per celebrare l’esito del censimento
FAI, è in esposizione il plastico che ricostruisce l’Oratorio di San Bartolomeo. Autori del
progetto “Azioni di recupero per l’Oratorio di San Bartolomeo di Valenza” sono gli allievi
della classe 2° A dell’I.C. “Paolo e Rita Borsellino” – Scuola secondaria di 1° grado “G.
Pascoli” di Valenza.

L’edificio
La chiesa di Santa Caterina, oggi oratorio di San Bartolomeo, è il più antico edificio di
Valenza eretto entro i confini di quella che era la città medioevale. La chiesa, a pianta
ottagonale, fu costruita su commissione delle monache benedettine nel 1584. La
costruzione doveva essere in origine collegata al vicino monastero benedettino di cui la
nobile famiglia De Cardenas era patrona. La chiesa fu edificato da un maestro della
famiglia Pannizzari, molto nota all’epoca a Valenza per aver contribuito nel corso del ‘600
all’edificazione del Duomo cittadino di Santa Maria Maggiore. Nel 1802 quando, sotto
spinte riformiste, il monastero benedettino fu soppresso, la chiesa passò sotto il controllo
della confraternita di San Bartolomeo. Nel 1840 l’oratorio subì alcuni interventi di
riqualificazione e fu interamente ridipinto dall’intervento di Francesco Gabetta, artista
proveniente probabilmente dalla vicina Lombardia, che impreziosì l’edificio con
un’imponente decorazione pittorica trompe l’oeil che finge un’architettura neogotica in stile

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troubadour. Contestualmente alla riqualificazione dell’edificio, in facciata, fu collocato un
pregevole portale in cotto proveniente dalla chiesa cittadina di San Francesco, andata
distrutta nel 1858. Dell’antica chiesa di Santa Caterina si conservano ancora alcuni
messali datati al ‘600 e alcuni fregi e formelle in cotto.
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