di Maria Antonella Pratali

Si è concluso da pochi giorni il 43°Torino Film Festival, e la città riapre al cinema di qualità con una nuova bellissima iniziativa: il Sotto18+. Giunto alla sua XXVI edizione, il festival riafferma la sua attenzione per l’universo giovanile, per rappresentarne il punto di vista e la visione del mondo attraverso registi emergenti.

L’intenzione è di coinvolgere maggiormente non solo il pubblico sotto i diciotto anni, ma anche quello degli adulti, fornendo un’ottima occasione per capire un po’ di più e meglio le generazioni cosiddette X, Y e Z.
Nel panorama dei molti film in programmazione, si fa notare il lungometraggio “La vita da grandi”, di Greta Scarano, ispirato alla storia vera dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, narrata nel romanzo “Mia sorella mi rompe le balle”, che racconta del rapporto tra i due e della partecipazione di Damiano, con problemi di autismo, a “Italia’s got Talent”.
Qui in breve la trama: Irene (Matilda De Angelis) vive e lavora a Roma, quando viene richiamata a Rimini dalla madre (Maria Amelia Monti) per prendersi cura per un breve periodo di suo fratello maggiore Omar (Yuri Tuci), un uomo di circa quarant’anni con autismo. Omar è incastrato tra la sua voglia di autonomia e le cure opprimenti della famiglia. La sorella, dapprima molto infastidita per dover trascurare impegni urgenti a Roma, gli organizza un vero e proprio corso per diventare adulti, occasione anche per lei stessa per riflettere su cosa voglia dire, veramente, essere adulti.
In modo leggero e insieme profondo il film affronta temi delicati come la crescita personale, l’inclusione, l’autismo e la convivenza con persone autistiche, bilanciando umorismo e realismo ed evitando stereotipi pietistici. Notevole la recitazione credibile e genuina di Matilda De Angelis e di Yuri Tuci, attore autistico nella vita reale.
In sintesi, “La vita da grandi” è una commedia dal tono delicato che riesce a parlare di temi complessi con leggerezza e autenticità, evitando l’inutile buonismo.
Il film è in programmazione sabato 13, alle ore 22, al cinema Massimo Sala 1. Tutti gli ingressi agli eventi del festival sono gratuiti. Per non torinesi la pellicola è visibile su Netflix.


