Una raccolta di 20 intensi racconti in cui il legame con i borghi e le città del Monferrato si declina, con inaspettata varietà di voci, stili letterari e collocazioni temporali, in storie di volta in volta emozionanti, divertenti, tenere, coinvolgenti.
“Si configurano così una geografia dell’evocazione e una cartografia che ha per simboli in legenda i gesti della campagna, i ritratti degli antenati, la cascina, la festa d’estate, la vecchia vestita “alla moda dei tempi della malora”, il basilisco “re dal bissi”, re delle bisce, la strega, il pane chiamato grissia e il tamburello, il tambass. Ogni icona è tale in modo assoluto: è viva nel presente – da vedere, assaggiare, giocare – ma lo è anche nel suo valore culturale di memoria. Per queste ragioni, l’antologia è da considerarsi un percorso nel giacimento prezioso della “monferrinità” e il suo merito maggiore è aprire conoscenze sulla Storia e sulle storie del Monferrato, senza nostalgie sterili, senza rimpianti, ma perché, come indica uno degli autori, il Monferrato «è oggi un perfetto rifugio dalla complessità del presente»” (Cinzia Montagna).
Questa antologia raccoglie i 17 racconti finalisti della seconda edizione del Premio di narrativa “Parole in collina”, un progetto culturale di Neos Edizioni, arricchiti da una terna autorevole di racconti fuori concorso (Franco Francescato, Patrizia Monzeglio, Gian Marco Griffi) e da un corredo fotografico in bianco e nero a cura del Club per l’Unesco di Casale Monferrato.
«Come Neos edizioni, da più di vent’anni ci occupiamo di manifestazioni ed eventi culturali legati al territorio, spesso utilizzando la scrittura narrativa per metterne in luce i valori o per dare voce a esperienze poco conosciute. All’interno di questo percorso è nato nel 2023 il Premio di narrativa “Parole in collina”, che nella prima edizione ha sviluppato il tema “Monferrato, paesaggio vivo” ‒ spiega Silvia RAMASSO,amministratore unico di Neos edizioni ‒ Il grande successo del contest e la qualità dei racconti raccolti in un’antologia, ci hanno indotto a proseguire in questo progetto con una seconda edizione del Premio che quest’anno ha avuto come tema “Monferrato, terra di borghi e di città”: storie, memorie, esperienze, sentimenti ispirati dai borghi e dalle città del Monferrato sotto forma di racconto. L’antologia che ne è scaturitacostituisceuna rappresentazione letteraria del territorio e, al contempo, una sua promozione».
L’amore per “il paese”, in un libro dedicato ai borghi e alle città di una regione come il Monferrato, ancora fortemente connotata per usi e tradizioni, potrebbe essere un argomento un po’ scontato. Ed è qui che questa antologia sorprende, perché il tema trova declinazioni inattese e l’affetto non è mai campanilistico, ha motivazioni profonde che scorrono sottotraccia e sono comuni radici. Quello che emerge è un affresco corale; ogni luogo raccontato concorre nel restituire a chi legge l’immagine di un territorio che, nonostante i cambiamenti intervenuti nel tempo, conserva caratteristiche umane e paesaggistiche che creano un’appartenenza condivisa.
Prefazione di Cinzia Montagna.
Racconti di: Luigi Bonelli, Claudia Casarotto, Federica Ferretti, Silvia Gagliardi, Samantha Lovisolo, Luigi Monzeglio, Maria Luisa Mosele, Francesco Patrucco, Salvatore Pisani, Maria Antonella Pratali, Margherita Ravetti, Marlene Ravetti, Umberto Re, Vanessa Roccheri, Angela Saglietti, Paolo Testa, Silvia Tonin.
Racconti fuori concorso di: Franco Francescato, Patrizia Monzeglio, Gian Marco Griffi.
Fotografie di: Monica Brusasco, Silvano Ghirardo, Marika Libralesso, Alberto Maffiotti, Davide Novelli, Fulvio Raviola, Domenico Rota.
In copertina un particolare dell’opera “Scorcio di Casale” di Eligio Juricich.
Pagine 184, euro 17
Con il patrocinio di: Consiglio Regionale del Piemonte, Regione Piemonte, Provincia di Asti, Provincia di Alessandria, Città di Alessandria, Città di Asti, Città di Casale Monferrato, Club per l’UNESCO di Vignale Monferrato.
L’antologia si apre con “Il centro del mondo” di Claudia Casarotto, che ha vinto la seconda edizione del contest raccontando il borgo di Frassineto Po
Florindo Deambrogio, detto Lindo, classe 1896, si trova nell’autunno del ’17 a Caporetto.In attesa della battaglia, scrive lettere alla famiglia e alla fidanzata e indugia nel ricordo del suo amato paese, Frassineto Po, quando, il 19 agosto del 1915, è tornato da Torino, dove l’aveva spinto la miseria, per farsi fare dal Sindaco il certificato di buone qualità morali; sapeva di dover partire per la guerra ma tutti dicevano sarebbe stata breve. Il ricordo è occasione per raccontare i paesaggi, la gente, le atmosfere di un paese del Monferrato all’inizio del Novecento.
Secondo classificato, Restare, di Angela Saglietti
Castagnole delle Lanze. La giovane Ada scappa dalla miseria, da Gostin che la molesta, da un padre spesso ubriaco, dal letame e va a fare la cameriera a Genova, una città con la quale non ha nulla da spartire. Inseguendo un desiderio di pulizia che ripristini il suo equilibrio interiore, si applica in tutte le cose affinché siano o almeno appaiano perfette. La casa dei padroni il matrimonio, la sua casa, le bimba adottata… ma la vita non è perfetta e non le fa sconti. Rimasta sola vorrà tornare al suo paese che la accoglie, con le sue cose imperfette e non sempre belle, ma sue, come se fosse sempre restata.
Terzo classificato, Occhi come castagne di Samantha Lovisolo
Siamo negli anni in cui la corriera fra Alessandria e Calamandrana costava 40 lire. Nadia torna da Milano, dove vive, al suo paese: con i tacchetti e il vestito buono si sente un’intrusa ma pian piano mentre raggiunge casa gli incontri, gli scorci di vita e infine l’incontro con la famiglia la riportano felicemente alla sua vera natura, campagna, cose semplici e soprattutto sincere. Un bell’affresco senza sentimentalismi ma ricco di emozioni.
Quarto classificato, La favola di una notte di luna e di stelle, di Federica Ferretti
Siamo a Fresonara. Notte della Madonna Nuova, festa del paese. Un anziano solitario che ha perso l’abitudine a stare in mezzo alla gente e che si lascia un po’ vivere, e una donna in età matura, si lasciano ciascuno a suo modo catturare dalla musica della festa ed escono. Un piccolo incidente li farà incontrare e fra un ballo e l’altro ritroveranno la voglia di vivere e la loro identità. Un favola breve, come una notte, in cui si può trovare la felicità.
Quinto classificato, Salvare il mondo, di Luigi Monzeglio
Autunno 1942. Anselmo, ‘nselmu, è proprietario di vasti appezzamenti di vigna a Vignale, produce e vende vino. Una sera viene convocato dal parroco che gli spiega che sta nascondendo una coppia di coniugi ebrei e che ha bisogno di lui per farli arrivare a Vercelli oltrepassando il ponte di Casale, controllato in modo permanente dai fascisti. Con un carro a doppio fondo il vignaiolo, con la semplicità delle cose che vanno fatte, rischierà la sua vita per salvarne altre due, cioè per salvare il mondo.
+ There are no comments
Add yours